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P41 Monica Giovinazzi

L’antica Loggia dei mercanti di Sermoneta è il luogo.

P41 è il tramite.

In un concilio immaginifico, convergono a Sermoneta popoli remoti, viaggiatori

senza tempo. Percorrono un’ideale retta geografica – il 41° parallelo nord – che

accomuna Sermoneta a Paesi come la Macedonia, la Turchia, l’Armenia, il

Turkmenistan, la Cina, il Giappone e altri ancora.

La Loggia è territorio di dialogo cittadino, d’incontro e di scambio. Qui

s’impigliano i tessuti, le sete, le luci e i racconti.

Nella Loggia restano le tangibili e intangibili tracce dei passaggi di uomini e

donne affascinate da un territorio dalla storia solo apparentemente immobile.

Ecco che la Loggia e le sue grandi travi in legno si trasfigurano e surgono a ideale

palcoscenico. Accolgono una vera e propria messa in scena, con attori giunti da

tutto il mondo - veri e propri spiriti dell’aria - che recitano gli immortali versi di

grandi narratori come Montesquieu, Goethe, Foscolo, Gregorovius.

Per P41 Monica Giovinazzi ha scelto antichi tessuti e oggetti, rosso intenso,

ciascuno con proprio vissuto e una storia da raccontare. Il ri-utilizzo ha privato

l’oggetto della primaria funzione, lo ha attualizzato, reso contemporaneo e

partecipe di una nuova rappresentazione.

La storia così si azzera. Le stoffe, i tessuti, le sete di inizio Novecento dialogano

con la Loggia medievale e danno vita, grazie all’opus artistica, a quella che appare

essere un’Epifania laica. Epifania in quanto scoperta rivelatrice di una nuova

conoscenza e una nova spiritualità – laica, quindi libera dalle costrizioni della

fede, dalle imposizioni morali - aperta verso una dimensione sacra della vita, che

implica una profonda coscienza di sé e una nuova attenzione al mondo.


Vincenzo Scozzarella

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